Nelio Sonego “Secretizie”

A tutti gli amici del Museo Lapidarium e quelli che lo diventeranno 🙂

Siete invitati all’apertura della mostra di Nelio Sonego “Secretizie”, la qualle si terrà nei spazii del Museo Venerdì, il 9 Giugno 2017 dalle ore 20:30.

La mostra rimarrà aperta fino al 9 Luglio 2017.

La pittura di Nelio Sonego varia la stessa idea fin dall’inizio – registrare le vicende dei ritmi di linee sulla superficie. Potremmo dire che la pittura di Sonego accade in un continuo ritornare, nella ripetizione. Però, si tratta di un proprio sistema di segni e della categoria di tempo che trova i suoi valori nelle variazioni minime, essenziali dal punto di vista pittorico. Infatti, un tale sistema di valori offre la possibilità di creare innumerevoli varianti di elementi simili che ci portano da un’opera all’altra e su cui le variazioni avvengono in continuazione, ma non sono mai ripetizioni.

Però, ciò che è sempre presente nell’opera di Sonego e che è sempre costante, è la superficie intatta della tela. Quindi la tela non è colorata ma costituisce lo sfondo pittorico. Per Sonego questo bianco di fondo ha un determinato ruolo: è lo spazio immobile, aspetta e provoca, sino al momento in cui l’artista, con il suo intervento, inscrive il tempo. È il tempo in cui, in un respiro e in un gesto, Sonego con lo spray lascia sulla tela una serie o più serie di linee colorate o nere, intrecciate in molteplici direzioni. Apparentemente sembra una procedura semplice, tuttavia è il risultato di un lavoro pluriennale di maturazione del gesto pittorico con cui l’artista consolida la sua autonomia entrando nella sfera meditativa e di contemplazione. Questo atto del dipingere è la naturale continuazione del suo “fare” arte senza ripensamenti e correzioni, che si manifesta attraverso la creazione di opere come fosse un unico atto.
Non è necessario neanche ricordare come lo spazio astratto sia comune a tutte le opere di Sonego. Nonostante questo, per l’artista non è solo importante, ma necessario lo spazio reale, lo studio o la galleria d’arte, in cui si crea un dialogo tra l’opera e l’ambiente. Questa mostra al Museo Lapidarium è stata concepita con molta attenzione. Le tele recenti, prevalentemente di grandi dimensioni, non interferiscono con i reperti in pietra della collezione permanente del Museo. Al contrario, il progetto della mostra crea una corrispettività tra le opere esposte e l’architettura dello spazio museale creando un unicum attraverso una ricca gamma di sensazioni. Oltre alla possibilità di visione interna della mostra vi è anche quella dall’esterno: grazie alle vetrate del Museo le opere possono essere viste da tutti i lati cosicché l’immagine dell’opera e l’architettura si fondono attraverso compenetrazione stratificata e arricchita di nuove possibilità di percezione.
Sonego senza superflui interventi, riduce l’opera al minimo degli elementi e dà vita ad un’opera carica di ritmicità che si integra con lo spazio espositivo. Così la mostra pensata nella variazione crea rapporti con gli spazi che si alternano moltiplicandosi, collocandosi nei vari ambienti del Museo, così come in ogni singola opera.

dr. sc. Jerica Ziherl

Nelio Sonego

Nelio Sonego nasce in Svizzera, a Sion, nel 1955. Frequenta e si diploma all’Accademia di Belle Arti di Venezia con Emilio Vedova. Nei suoi primi anni di attività (1978-80) il suo lavoro è caratterizzato da linee a matita tracciate con la squadra che riproducono elementi desunti da progetti architettonici (1978-80). Tra il 1986 e il 1989 l’artista si concentra sulla figura del triangolo (Trisangoli) che viene replicato e disposto liberamente nello spazio. In questa fase il suo interesse si concentra sulla definizione del segno che appare vigoroso e guizzante, aprendo agli Angoarcoli: opere essenziali caratterizzate da potente energia e in certi casi anche non privi di arabesca eleganza. Al 1990 risale il sodalizio con il poeta Carlo Invernizzi. Nel 1996 Sonego firma con lui e con i pittori Gianni Asdrubali e Bruno Querci il manifesto Tromboloide e disquarciata. Natura naturans. Il titolo del manifesto diventa, nel 1997, anche quello di una mostra ospitata in diverse città (Perugia, Insbruk, Schwarz, Lecco).
A partire dal 2003 gli Orizzontaliverticali segnano un nuovo snodo importante nello sviluppo della ricerca dell’artista: ritorna lo spunto geometrico sotto forma di rettangoli che però perdono il nitore degli esordi per acquisire un aspetto vibrante e mobile, ottenuto mediante il ricorso alla vernice a spruzzo. Da alcuni anni Sonego realizza libri fatti a mano, processo in cui la scelta e il trattamento del materiale si rivela estremamente importante sul piano artistico. Negli anni Duemila hanno luogo diverse personali: alla galleria A Studio Invernizzi di Milano, alla Fondazione Ado Furlan di Pordenone, alla Galleria Civica a Rigo di Novigrad-Cittanova (Croazia), alla Meandar di Zagabria e alla Sala delle Pietre di todi. Tra gli imterventi degli anni a seguire si annovera quello presso Villa Pisani Bonetti a cui lavora insieme Michel Verjux (2007). Nel 2009 il Velan Center for Contemporary Art di Torino ospita una personale di Sonego. Nel 2011 approda all’ Eight Club di Londra e alla Galerie à coté de l’Agence di Parigi. Un anno più tardi hanno luogo altre esposizioni: con Nicola Carrino all’Ars Now Seragiotto di Padova, Immagine della luce. Artisti della Contemporaneità Internazionale a Villa Clerici (Milano), Orizzontaleverticali, presso Disegno, Associazione per le Arti Contemporanee di Mantova e la mostra ternuta con gli artisti Bruno Querci e Carlo Invernizzi, alla Neuer Kunstverein di Aschaffenburg. Nel 2015 espone con gli artisti Alfonso Filieri, Lucilla Catania e Claudia Peill alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna  di Roma e infine con Alfonso Filieri al Museo Mario Praz e Fondazione Primoli di Roma.

/Photo by Nelio Sonego /