Marčelo Brajnović ” Tra la gente – per la seconda volta! ”

Muzej-Museo Lapidarium

In occasione della Giornata Internazionale dei Musei la S. V. è invitata all’ inaugurazione della mostra

 

Marčelo Brajnović

Tra la gente – per la seconda volta!

e

alla premiere del nuovo video di Matija Debeljuh “Gumila”

mercoledì, 18 Maggio 2022 alle 20.00

Nonostante si tratti di uno dei più importanti artisti istriani/croati, alcune delle opere di Marčelo Brajnović sono del tutto sconosciute al pubblico; si tratta  in particolare delle opere degli anni ’60, delle opere appartenenti a collezionisti privati e delle opere acquistate dal Museo Lapidarium nell’arco della vita dell’artista. Pertanto, né la mostra né il libretto hanno le caratteristiche di una presentazione monografica, ma provano piuttosto il nostro rispetto e la nostra  inclinazione verso una migliore comprensione dell’opera artistica, contenutistica e concettuale di Marčelo Brajnović. Perché è proprio adesso – una volta ormai definitivamente conclusasi la sua opera – che vale la pena cercare di esplorare, leggere, interpretare, valorizzare questo prezioso patrimonio.

Sarà sufficiente citare solo una piccola parte dei dati della biografia artistica di Marčelo Brajnović. È uno dei primi istriani a studiare a Zagabria, e in parte a Belgrado -e studia arte, il che significa socializzare e creare con i colleghi dell’espressione astratta. Incontra quindi Zvjezdana Hegedušić, la sua futura moglie. E il tutto accade in un decennio, intorno alla fine degli anni Quaranta e all’inizio degli anni Cinquanta. In quello stesso periodo partecipa attivamente ad eventi artistici a Pola e Rovigno e negli anni Sessanta, con Ivan Kožarić e Miroslav Šutej, porta una ventata di novità nel paradigma dell’arte croata del dopoguerra sotto forma di oggetti, assemblaggi e ready-made. Soltanto dopo questo periodo della giovinezza vediamo un Marčelo più maturo, nelle vesti del pittore che soggiorna in diversi paesi europei, raggiungendo la sua piena maturità artistica. Al suo ritorno nella nativa Rovinjsko Selo, il versatile artista e scrittore si stabilisce  insieme alla sua famiglia, sulla collina di Gumila, un altopiano meglio conosciuto come Golo Brdo.

Nell’ambiente culturale croato (istriano), Marčelo Brajnović viene ad avere un significato speciale, e fu forse l’individualista più convinto che l’ambiente in cui lavorava avesse conosciuto. Ma Marčelo non era individualista per via della sua nota eccentricità o per via della leggenda che avvolgeva i suo lavoro, ma perché con il suo  comportamento di principio ha cercato di raggiungere e rispettare pienamente la propria libertà, come uomo e come artista.

Ecco perché la mostra è stata ampliata con una nuova video-opera  di Matija Debeljuh, creata sulla base di un’intervista, lunga alcune ore, ripresa dall’autore nel 2016, rilasciata da Marcel Brajnović presso Goli brdo. Il video dà inizio a una collaborazione artistica tra generazioni contrapposte e con una dosata dinamica visiva, musicale e di contenuto apre nuove forme di convivenza in uno stesso spazio espositivo. Utilizzando le tecniche ibride del collage, Matija Debeljuh anima i concetti e i principi di lavoro di Brajnović nel ritmo del film, che è sia un omaggio a un artista assolutamente unico che una nuova opera audiovisiva dall’opus di Matija legato ai “temi istriani”.

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A cura di Jerica Ziherl.

La mostra rimane aperta fino al 18.giugno 2022

Oltre a una selezione di opere provenienti dal patrimonio del Museo Lapidarium, le opere in mostra (e pubblicazione) sono state prese in prestito da Zvjezdana e Tomislav Brajnović, Đanino Božić, Čedo Cvitić, Gino Perković, Ivan Mihovilović, Winfried Wuensch  e altre collezioni private.

marcelo talijanski

 

La realizzazione della mostra e della pubblicazione è stata resa possibile dalla Regione istriana – Dipartimento Amministrativo per la Cultura e Patria, il Ministero della Cultura e dei Media della Repubblica di Croazia, la Città di Novigrad-Cittanova e l’Ente per il Turismo di Novigrad-Cittanova.

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